Sabato in Famiglia: tra incubo e realtà

Il sole splende caldo sul mio viso. Sento abbaiare qualche cane, ma non mi disturba affatto. Il letto è così comodo, morbido...chi si alzerebbe mai? Sicuramente saranno le 11, è un po’ tardi ma non importa. È sabato. Posso svegliarmi quando voglio, no?

Mi sento proprio bene, quasi riposata! Sto cominciando a realizzare il mondo attorno a me. Io di solito appena entro in dormiveglia, comincio a creare da subito mille piani per la giornata. Sono una donna, è normale, che dite? 😀 Cerco il mio ragazzo per raccontargli le cose da fare. Non appena apro la bocca sospira con delusione. Sa già che non c’è una via d’uscita, io lo seguirò ovunque si nasconda!

I piani sono più forti di me

Ma oggi decido diversamente. Oggi ci mettiamo davanti alla tele, facciamo colazione insieme con calma, poi si vedrà. Forse andremo a fare una passeggiata in centro o incontreremo qualche amico. Potremmo andare anche al cinema o in montagna e stasera aperitivo o cena. Va bene, è vero, non mi lasciano i piani, sono più forti di me! 😀 Ma almeno i piani di oggi sono leggeri, divertenti. Dai, passeremo una bellissima giornata!

  • Mamma, papà, svegliatevi! Mi sono annoiato. Ho fame! Dov’è il cuccio?

Qualcuno incomincia a strillare con una voce da violino poco sopportabile:

  • Voglio il latte!!!!!

L’errore è stato fatto, ma non era il guardare il film

Probabilmente non sono ancora sveglia e sto vivendo un incubo. Si, in effetti ci sta. Ieri sera abbiamo guardato un film horror dove la ragazza suonava il violino e sono rimasta impressionata.

  • È stato un errore! Non lo guarderò più, giuro! Ma ora lasciami dormire.
  • Cosa non guarderai più? Quale errore? – dice una voce dolce, tranquillizzante che accarezza i miei orecchi.

La voce di mio marito. Marito? Aspetta! Sono sposata? Ma quando? E il violino perché continua a suonare?

Aha! Ora mi torna tutto. L’errore è stato fatto, ma non era il guardare il film… (al contrario: non guardare un film è stato l’errore… non guardare un film in quel preciso momento!)

  • Che ora è? – chiedo disperatamente a mio marito. Perché disperatamente? Perché se veramente fossero le 11 di mattina, vorrebbe dire che i miei figli (2 maschi!!!) non hanno mangiato la colazione, quindi devo correre, ma allora ormai devo cucinare il pranzo, ma farò tardi, loro mangeranno tardi, vanno a dormire tardi nel pomeriggio, e quindi saranno rognosi tutto il giorno. E lascia stare che anche noi dovremmo fare colazione, lavarci la faccia, insomma svegliarci e tornare ad essere “umani”! Ma vivere in modo umano è diventato un lusso. Comunque, vedete quanti dolori si nascondono dietro una semplicissima domanda: ‘che ora è?’
  • Sono le 6.30.

Sabato da incubo

Ah! Meno male! Fantastico! Siamo riusciti a dormire fino alle 6.30. Sabato!

Avete presente un violino che si butta a peso morto addosso a voi inaspettatamente e non vi lascia respirare tra un salto e l’altro? Noi si. Lo chiamiamo Leonardo. Abbiamo un altro violino in casa, suo fratellino, Enea. Ma lui è ancora troppo piccolo per poter praticare questo divertentissimo sport, però non ci vorrà molto prima che inizi visto che lui copia ogni movimento che fa suo fratello grande.

Bene! Iniziamo il nostro bellissimo sabato! Iniziamo presto, così avremo tempo per fare tutto ciò che vogliamo. Volete vedere?

Prima di tutto, devo prendere la mia quotidiana dose che aumenta a seconda del numero di bambini e della loro età. Conoscete anche voi questa sostanza miracolosa che vi alza la mattina: il caffè. Nel mio periodo d’oro prendevo un caffè la mattina. Poi è arrivato Leo. Fino ad un anno bastavano due caffè al mattino, dal secondo anno ne ho aggiunto uno nel pomeriggio. Poi è arrivato Enea. Due caffè al mattino e due nel pomeriggio. Spero di fermarmi qui!

Dopo una mattina lunghissima con due biberon di latte, due pannolini, i vestiti e facce lavate decidiamo di uscire e fare anche noi una colazione abbastanza decente. Ci mettiamo qualcosa velocemente non guardandoci neanche allo specchio (non come ai bei tempi in cui ci preparavamo per ore) perché abbiamo imparato che il tempo è prezioso come l’acqua nel deserto. Se non esci ora, non esci mai più!

Ma che cosa è questa puzza? Ohhh, la conosco molto bene! Ok, cambiamo pannolino ad Enea, ci vuole solo un minuto, vero? Ma lui decide di lottare contro il pannolino e sgambettare come un disperato animaletto caduto in trappola. Passano dieci minuti. Il violino suona. Leo vuole uscire subito! Ma subito! Ma cosa ha mangiato, mamma mia? Ha rubato i biscottini con cioccolato di suo papa e ha ingurgitato tutto. I vestiti non mentono... Va bene, cambiamolo. Passano dieci minuti. Ma dov’è la borsa dei bambini? E i biberon? E i ciucci?

  • Dovremmo preparare tutto nella borsa e lasciarla pronta. Così non dobbiamo impazzire prima di uscire. – dice la dolce voce ma meno dolcemente in questo momento. È un po’ seccato. Forse per i biscotti? 😀

Colazione ad ostacoli

Geniale, no? Ma come hai ragione mio caro marito! Per dirvi la verità, mi è sfuggito durante la settimana tra pannolini, vestiti sporchi, preparare il cibo, lavare i piatti, passare l’aspirapolvere dopo che i bambini hanno buttato il cibo per terra, e hanno spalmato la pappa sulla tovaglia, giocare, farli uscire, etc (e se decidono di dormire, cosa che fanno ovviamente a turni, provo anche a lavorare). Si, non sono una mamma ben organizzata …

Ok, usciamo finalmente. Ma io lo so che finirà male questa colazione. Arriviamo alle 11.30 al bar. Meno male che ho preso già due caffè al volo, altrimenti non so come avrei potuto uscire dopo la lunga mattinata. Io lo so che Enea avrà fame, Leo non starà seduto nel passeggino, quindi faremo una colazione al volo di nuovo. Ma non voglio rovinare l’immagine con colori allegri della bella colazione fuori casa dipinta da mio marito. Perché mi sembra che ci sia rimasta solo l’immagine di tutto questo!

Succede esattamente come vi ho descritto. Torniamo a casa. Enea mangia, Leo mangia, terra sporca, tovaglia sporca, vestiti sporchi.

Siamo stanchissimi. Sono le 12.30. L’unica cosa che vogliamo è dormire. Ma la speranza c’è, perché dopo mangiato i bambini dormono, vero? Solo che i nostri lo fanno a turni, questo vuol dire che abbiamo massimo mezz’ora davanti alla tele in silenzio.

Amici … o nemici?

Nel pomeriggio il cellulare suona e chiamano i nostri amici invitandoci a cena in un ristorante verso le 9 di sera. Alle 9 di sera??? Ma sono pazzi? I bambini devono andare al letto! Enea ancora sta nel passeggino, ma Leo?? Se non dorme, farà l’isterico tutta la sera e anche domani. Questi nostri amici non ci vogliono proprio bene! Vogliono rovinarci tutto il fine settimana!

In realtà, sotto sotto ci ispira l’invito. Ci ricordiamo la nostra epoca d’oro in cui tutti i fine settimana li abbiamo trascorsi con gli amici facendo diverse attività. O non facendo niente. Ma comunque avevamo il potere di decidere noi cosa fare e quando fare. Il sipario si è abbassato dopo lo spettacolo e questa epoca d’oro è rimasta dietro le quinte. Non la vedremo mai più!

Riorganizzazione. Cosa possiamo fare con due bimbi piccoli che piaccia a tutta la famiglia? Il parco! Certo, possiamo andare al parco e giocare con loro. Bimbi e marito soddisfatti. Anche a me piace giocare con loro, ma lo faccio già durante la settimana e invece ogni tanto vorrei leggere un libro in tranquillità.

  • Perché non lo fai? Tuo marito può giocare con i bimbi da solo. – mi chiederete.

Il dolce abbraccio della famiglia

Sapete perché? Perché vedere i miei bimbi e mio marito giocare, ridere, saltare di gioia mi piace di più. Potremo andare anche a cena con gli amici chiedendo al nonno di guardare i bimbi la sera. Perché non lo facciamo? Perché sentire l’odore di nostri piccoli abbracciandoci mentre si addormentano sul nostro petto ci piace di più. Dove sono finiti i nostri piani di svegliarci alle 11, andare al cinema o uscire con gli amici? Sono rimasti dietro il sipario con la nostra epoca d’oro. E va bene così. Perché è iniziata la nostra ‘epoca di diamante’. Perché la storia del epoca d’oro è una raccolta di esperienze da tramandare al futuro: Leo e Enea.

Mamme voi come vivete la vita da famiglia? Vi manca la vostra epoca d’oro?

SuperMamma - Boglarka Szigeti

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