Mio Nonno: l'uomo più importante della mia vita

Prima di avere mio figlio solo un uomo fu più importante e questo non era un uomo chiunque era L’UOMO, mio nonno, penso di non aver mai provato così tanta ammirazione quanto per lui...vorrei raccontarvi un po’ la sua storia.

Il 20 marzo del 1938 nacque in un piccolo paesino nelle montagne del Perú, suo padre era un uomo che possedeva terreni, mucche, pecore, e quindi a quei tempi venivano considerati ricchi, facevano la vita da contadini e avevano sotto degli operai ma non erano persone istruite, non sapevano né leggere né scrivere. Mio nonno che ora chiamerò Don Braulio era un uomo assetato di sapere, non sapeva nemmeno lui da dove veniva tutta questa voglia, ma sapeva che superando i confini imposti dai suoi genitori lui poteva trovare ben altro.

Un giorno senza dire nulla ai genitori all’età di 14 anni decise di partire per la capitale, prese un cavallo e galoppò fino alla città più vicina, prese il primo bus con destinazione Lima e li cominciò la sua avventura.

Trovò una realtà completamente diversa, dovette dormire per qualche giorno per strada finché incontrò un ragazzo che lo aiutò a trovare lavoro come cameriere. Anche se veniva sottopagato era comunque contento perché sentiva discorsi tra insegnanti. Un giorno uno degli insegnati che frequentavano il locale lo informò  che poteva fare il corso scolastico serale. Don Braulio impiegò tre anni per avere i risultati che gli altri fecero in cinque anni, andava molto bene negli studi.

Un pomeriggio, l’unico che aveva libero, all’età di 17 anni, mentre passeggiava nella plaza de armas de Lima incontra lei, mia nonna, doña Luisa. Iniziano a parlare e si rendono conto che provengono da famiglie che si conoscono.

Don Braulio e Doña Luisa continuano a parlare per tutta la notte e da quel giorno, ogni domenica si danno appuntamento nello stesso posto. Ricordiamoci che ai tempi non c’erano telefonini, per cui ogni tanto Don Braulio passava interi pomeriggi aspettando che Doña Luisa arrivasse, ma capitava che per il lavoro qualche volta veniva trattenuta senza la possibilità di avvisare mio nonno che si fermava interi pomeriggi ad aspettarla.

Un giorno mia nonna invitò mio nonno ad una festa a casa della sua famiglia e, non chiedetemi come, perché non mi sono azzardata a chiederlo, mia nonna rimase incinta, così a 18 anni lui dovette smettere di studiare e dedicarsi a lavorare per aiutare mia nonna.

Un giorno arrivò un telegramma in cui a Don Braulio venne comunicato che il padre era morto per cui entrambi dovettero ritornare nel loro paesino, toccherà a lui prendere in carico tutta l’eredità ed occuparsi sia di sua madre che dei fratelli più piccoli. Quando tutti furono più grandi ed i fratelli riuscirono ad arrangiarsi da soli, i miei nonni decidono di trasferirsi in una città più grande, non quanto Lima, ma almeno c’erano le scuole ed i loro figli poterono avere un’istruzione.

Mio nonno si dedicò a fare il muratore e fu molto bravo. Nella città di Abancay  costruì almeno metà delle case che ci sono tutt’ora. I miei nonni ebbero 12 figli: quatto dei quali morirono e gli altri 8 crescendo diventarono chi insegnante e chi poliziotto. 

Ecco mio nonno un uomo che senza istruzione di base riuscì a far studiare 8 figli che sono diventati tutti professionisti.

Rimarrei quà per ore a raccontare quanto è meraviglioso mio nonno, ma per adesso vi porto solo questo pezzetto della sua vita e del mio grande affetto per lui.

Un abbraccio Supermamme. A presto!

SuperMamma Stefany Castro

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