Non è semplice affrontare questo delicato argomento perchè è difficile accettare che c’è qualcosa che non va!
Quando mi dicevano di stare tranquilla rispondevo che nessuno era capace di capirmi, se invece mi assecondavano mi convincevo di essere considerata come una matta.
Ho iniziato a chiudermi in me stessa a seguito di una continua lotta con mio marito sull’argomento “terzo figlio”, non mi piacevo fisicamente, non c’era nulla che riuscisse a rendermi felice. Mi infastidiva la confusione, le preoccupazioni di false amiche e persino le voci dei miei cari. Ero diventata tutt’uno con il divano, non avevo voglia di uscire, avevo paura di guidare, ero senza volontà di fare nulla: parlare, giocare, mangiare, ridere…
Poi la situazione è peggiorata: dolori al petto e al braccio sinistro, e ti assale la paura di un imminente infarto, senso di soffocamento e pensi che stai per morire. Paura, terrore, ansia!
Un medico amico continuava a ripetermi che non stavo per morire, ma soffrivo di forti attacchi di panico, ossia la comparsa improvvisa di uno stato di paura e disagio intenso che raggiunge un picco altissimo in pochi minuti, e il motivo per cui mi spaventava tanto era proprio la sua estemporaneità.
Infatti mentre ero tranquilla sul divano a guardare la tv oppure ad ascoltare la musica, iniziavo a percepire affanno, fame d’aria, senso di asfissia, a volte dolore e/o palpitazioni, senso di chiusura della gola, formicolio a mani, piedi e viso, vertigini, sensazioni altalenanti di brividi e vampate di calore, convinzione di essere sul punto di morire.
Praticamente si trattava di paura della paura!
Vi posso assicurare che il panico è un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante, senza avere la possibilità alcuna di poter intervenire in alcun modo per tranquillizzarsi o calmarsi prima che l'attacco di panico sia cessato.
Per me è stato molto difficile accettare di avere un problema perchè mi ero sempre considerata una donna molto forte. Vivevo, o forse sopravvivevo, in completo isolamento ed apatia. Piangevo continuamente e mi arrabbiavo senza motivo.
Io stavo male ma anche la mia famiglia ha sofferto moltissimo soprattutto i miei figli, ancora troppo piccoli per poter comprendere il mio problema, ma solo bisognosi di affetto. E proprio quando ho visto la grande sofferenza dei miei cari ho deciso di farmi aiutare, anche se inizialmente avevo tanti dubbi ma soprattutto avevo il terrore di diventare dipendente dagli psicofarmaci.
Fortunatamente ho trovato una dottoressa dolcissima e molto preparata alla quale devo la mia risalita dal fondo. Ho seguito una terapia verbale volta ad affrontare i pensieri negativi ed imparare a non aver paura delle sensazioni fisiche temporanee di ansia ed una terapia farmacologica che mi ha riportato la tranquillità interiore e mi ha ridato la forza di lottare per ciò che amo.
Oggi sono una persona molto diversa ma non vi nego che ancora capitano momenti bui, riesco però ad affrontarli con forza e coraggio .
Voglio concludere questo articolo dando un incoraggiamento a tutte le donne che sono cadute vittime della depressione, accettate il prima possibile di avere un problema e fatevi aiutare. Tutto andrà bene e ritrovere voi stesse.
SuperMamma Dina Manna