Parma - Palazzo Ducale

Parma, come una piccola Parigi

Parma è la mia città anche se la vita mi ha portata sempre in altri posti. Ho vissuto tra le case della periferia nate dopo la guerra, tra case popolari e piccole villette, e nello stesso tempo ho visto nascere il quartiere più chic, abitando spesso da mia nonna. Io la mia città la conoscevo bene. Ora non posso dire altrettanto fra strade nuove e brutte costruzioni nate a ridosso dei centri commerciali.

E’ sempre stata una “piccola parigi”, sarà che i francesi hanno stazionato per secoli, sarà perché era il piccolo ducato di Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone, qua l’aria chic e snob tira ancora adesso. Anche il nostro dialetto è un francesismo, arricchito di modi di dire coloriti e molto italiani

Due cose non mancheranno mai ad un parmigiano: un bel vestito all’ultima moda, una bella macchina e due fette di torta fritta col prosciutto nel piatto! 🙂

Da dove iniziamo… certamente dal centro storico di Parma

E’ una città fondata dai romani sulla via Emilia e come tutte le città romane ha un centro a croce quindi è facile ritrovare la strada per la piazza. Il fulcro della vita cittadina è sempre stata la piazza Garibaldi, dove c’è il bel palazzo del comune,  medievale e il palazzo del Governatore di epoca molto più recente. Da qui si diramano la via Cavour, la via dello shopping e della “vasca” serale; la via Farini, la strada della movida e dei ritrovi happy hour della Parma bene, la strada degli uffici notarili e degli avvocati, essendo a due passi dal tribunale; strada Repubblica dove si trovano i più bei palazzi seicenteschi con le loro scalinate in pietra e i loro cortili, bellissimo il palazzo della Prefettura caratterizzato da due enormi leoni all’ingresso, e da ricordare sulla falsa riga il palazzo del Tribunale appena nascosto dietro la  via Mazzini: qui troviamo la maggior parte dei grandi magazzini. Purtoppo è stata tutta ricostruita nel dopo guerra a causa dei bombardamenti.

Il teatro e la basilica

Gironzolando sempre in zona si arriva alla via Garibaldi. Qui troviamo in primis l’imponente Basilica di Santa Maria della Steccata esempio del rinascimento con la sua enorme cupola immensamente affrescata dal Parmigianino. Si arriva alla costruzione più conosciuta di Parma il Teatro Regio, una piccola Scala di Milano, famoso per il suo loggione da dove arrivavano gli insulti in dialetto più coloriti che si possano immaginare al tenore o alla soprano di turno. Proseguendo si sbuca in una piazza enorme dove negli anni hanno preso posto un parcheggio, un giardino, un prato mal curato e il mercato settimanale del mercoledì e il sabato. Qui “dal partigiano” prendevo sempre il filobus con mia nonna e compravo nella baracchina la torta fritta a merenda..conoscete la torta fritta?Gnocco fritto verso la romagna, chissolino verso piacenza. Qui c’è l’altro palazzo simbolo della città: la Pilotta,il palazzo dei Farnese e dei Borbone Parma, cinquecentesco in parte bombardato nel 1944 dagli americani, tutto sommato tenuto abbastanza bene. Ospita un museo e un bellissimo e unico nel suo genere, anfiteatro in legno costruito da Ranuccio Farnese che amava  divertirsi a giocare a battaglia navale. Veniva riempito d’acqua per le feste di palazzo. In questa piazza c’è anche il museo dedicato alla nostra Maria Luigia, sì perché per i parmigiani è stata più di una duchessa. Attraversando il porticato della Pilotta si arriva ad un ponte, il ponte Verdi. Bene, attraversato il ponte ci troviamo davanti alla cancellata dei giardini, “il giardino”, in stile  francese. Troviamo sulla dx il palazzo Ducale costruito dalla duchessa, e in fondo al lunghissimo viale una vasca con una statua identica a quella di Versailles , dove una volta mi portavano a vedere i pesci rossi e le anatre. Ultimamente i pesci nn ci sono più e le anatre sono state rubate…che tristezza…

Qua ci passavo anche le domeniche pomeriggio con la mamma perché abitavo vicino e si mangiava il gelato nel chiosco proprio sul viale.

Il duomo e il battistero

Girando fra bar e ristorantini si arriva alla piazza con più atmosfera, più riservata: la piazza del duomo e del battistero. Romanici in pietra rosa, il duomo abbellito da due leoni all’esterno e da una bellissima cupola affrescata all’interno dal Correggio, il suo campanile sormontato “dall’angiolen dal dom” d’oro, e il battistero ottagonale, progettato da Benedetto Antelami. Da non perdere assolutamente! I privilegiati ancora oggi possono battezzare il proprio figlio.  E di fianco al battistero il palazzo dei marchesi Dalla Rosa Prati dove ha preso posto una caffetteria con esposizione di quadri dove bere un buon centrifugato di frutta o un buon caffè.

Da queste parti una volta abitavano i parmigiani “del sasso”, è proprio il cuore della città: dove si beveva il vino nella scodella nelle tante “osteriase” e si poteva anche trovare qualche donnina compiacente…Ora quasi nessun parmigiano abita più qui, il quartiere è abitato da immigrati di ogni sorta, soprattutto africani e medio orientali.

Di là da l’acqua

E ora veniamo al quartiere più bohemienne della città: oltretorrente, così chiamato perché posto proprio dall’altra parte del torrente Parma, la Perma in dialetto. Il detto” di la da l’acqua” è sempre stato usato un po’ in modo dispregiativo, per sottolineare che dall’altra parte della via Mazzini, al di là del ponte di Mezzo, ci abitava una popolazione molto più proletaria, di lavoratori, di calzolai, fabbri, falegnami, e di osterie 

Prima di attraversare però vale una sosta la Ghiaia, la vecchia piazza del mercato, dove una volta si facevano gli affari, si compravano le mucche o si comprava la verdura. Ci si accede tramite due scalinate ottocentesche, una delle quali fatta togliere da un fenomeno di architetto qualche anno fa, poi ricostruita in fretta e furia. Si perché nn ci si stupisce mai dei fenomeni assunti dalle amm.ni comunali: la piazza è stata completamente rifatta con una copertura moderna tipo plexiglass sorretta da pali in acciaio che non c’entra niente con il contesto e che ha fatto perdere completamente l’aria di mercato all’aperto che aveva prima. In più in estate c’è un caldo tremendo inquanto riflette i raggi del sole. Il bello è che la stessa soluzione è stata scelta per l’ottocentesca stazione ferroviaria…

Tornando sul ponte intravediamo quasi tutti i restanti  nove ponti che attraversano il fiume. Lo spettacolo è veramente particolare con queste fette di casa di ogni colore che guardano il fiume. Arriviamo nella via D’Azeglio con il monumento a Felice Corridoni e a sinistra la via Nino Bixio. Tutta questa zona è sempre stata la zona degli studenti, con le loro feste goliardiche e le serate in strada, perché ci sono due facoltà universitarie. Sì perché l’università di  Parma è stata una delle prime in Italia, il palazzo antico dove si trovano le aule magne e la facoltà di giurisprudenza si trova proprio dietro a via Mazzini. Per il resto ci vive ogni razza della terra, africani, marocchini, gente dell’est…insomma il quartier Latin della città.

Non avrei finito qui

Cosa posso dire? Non avrei finito qui perché c’è qualche cosa da vedere in ogni angolo della mia città. Ricordo b.go Giacomo Tommasini con le sue boutique, via Nazario Sauro con i negozi di brocantage, l’arco di S.Lazzaro, un arco di trionfo in miniatura. E poi ancora in fondo a via Farini, viale Martiri della Libertà, per tutti “lo Stradone” che una volta era aperta campagna, che è stato fatto sull’esempio degli Champs Elyseè , e dove circa a metà troviamo una costruzione fine settecento costruita dal Petitot nata come casello di caccia del principe Farnese. Stanno finalmente pensando di ristrutturarla e darle uno scopo visto che per cinquant’anni è stata al centro di una delle rotonde più trafficate della città, chiusa e in decadimento.

Sempre in questa zona troviamo un’altra costruzione molto anomala: la Cittadella. E’ una fortezza di forma pentagonale utilizzata ora come giardino pubblico, con campi da calcio e percorsi ciclabili. E’ anche il secondo polmone verde della città dopo il giardino pubblico. Qui venivo da bambina quando nevicava con il bob e ci lanciavamo giù dai bastioni…Bei ricordi..!!

SuperMamma Cristina Vignali

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