Ho iniziato a parlarvi dell'arte del Cucito Creativo dandovi i primi consigli sul materiale per iniziare, oggi voglio approfondire con voi il tema specifico della Macchina da Cucire.
Origini della macchina da cucire
La Macchina per Cucire è lo strumento meccanico o elettronico impiegato per unire due o più stoffe, o anche pelli, tramite una cucitura a due o più fili. La sua invenzione risale alla seconda metà del XVI Secolo, i primi modelli erano azionati a mano attraverso una manovella utilizzata con la destra, questa produceva il movimento dell'ago, dove era infilato il filo della spoletta, e faceva avanzare il tessuto, mentre con la mano sinistra si controllava l'avanzamento e la posizione del tessuto.
In un secondo momento, le macchine furono dotate di pedale, posizionato sotto una tavolo da lavoro, che, tramite una cinghia collegata al volano superiore, azionava il movimento lasciando libere le mani dell'operatrice (o operatore) che poteva controllare meglio il posizionamento del tessuto. Nei tempi recenti le macchine sono state dotate di motore elettrico: l'azionamento del meccanismo è dato o da un reostato che viene attivato dal piede o da una leva laterale azionata dal ginocchio.
L'impiego della macchina per cucire ha fatto in modo di velocizzare il confezionamento di indumenti e altri articoli, aumentandone la produttività e facendo in modo di abbassare i costi della produzione, permettendo il nascere delle prime confezioni in serie. In seguito, con il progresso e la computerizzazione si sono riusciti a meccanizzare anche lavori di ricamo, imbastitura, occhiellatura e molti altri punti che venivano realizzati a mano. La macchina per cucire non deve tuttavia essere confusa con la “taglia cuci”: nonostante le funzioni siano complementari, hanno due funzioni diverse ma di questo ne parleremo più avanti.
Il Museo della Macchina da Cucire
Il Museo Lomellino della Macchina per Cucire nasce a Robbio (PV), un paese di circa 5.900 persone dove da oltre 40 anni Giovanni, il fondatore, svolge con passione il lavoro di meccanico recuperandole da ogni parte d'Italia.
Tutto nasce dalla passione per il cucito della moglie Vivetta, con la quale gestivano un negozio di merceria con rivendita e assistenza, Macchine per cucire dal 1983 (negozio che tre anni fa ho avuto l'onore di rilevare), dove il marito la aiutava andando a riparare le macchine anche a domicilio e gli capitava di trovare, a volte anche nascoste negli angoli delle case o nelle cantine, quelle macchine antiche che oramai fungevano da soprammobile, e per lui era un peccato vederle abbandonate, e iniziò così la sua collezione.
Giovanni nel corso degli anni ha recuperato più di 1000 macchine per cucire, dalle più antiche a quelle più moderne, alle quali ha dato nuova vita rendendole ancora funzionanti! Oltre 300 macchine sono state spedite in Africa a seguito di un viaggio della figlia per volontariato, la quale ha potuto testare che le macchine a pedali, che non necessitano di elettricità, potevano essere molto utili alla popolazione del luogo, così si mise a revisionarle e vengono tutt’oggi utilizzate. Il museo, dove sono esposti più di 600 modelli, tra cui alcuni risalenti al 1800, è dedicato alla memoria della moglie Vivetta e dietro di esso si sviluppa un progetto che è quello di ampliare l'esposizione rendendolo il più grande d'Europa!
Tra le oltre 600 macchine per cucire possiamo trovare i marchi delle imprese che hanno fatto la storia d'Italia e non solo tipo Necchi, uno dei marchi leader nel settore che diede vita ad uno dei modelli più imitati, e Singer, note marche di produttori di motori e automobili tipo Ford e Husquarna, fino a marchi che sono andati a sparire. Si possono trovare le macchine che si utilizzavano per cucire i cappelli delle mondine, macchine per la pelle e per le calzature e, ancora, per i sacchi di juta. Quest'anno si compiono i 100 anni da quando Necchi aprì la sua fonderia a Pavia ed è un’occasione per visitare questo luogo per assaporarne la storia di un'azienda che per prima è stata capace di realizzare le macchine con cucitura a zig-zag, macchine in grado di ricamare, con funzioni a pedale o elettriche, anche grazie all'utilizzo di un trasformatore per chi all'epoca non disponeva di trasformatore.
Ogni modello è una rappresentazione dell'epoca in cui è stato costruito, una storia dell'evoluzione tecnologica ed industriale della nostra società che rappresenta un patrimonio culturale e artistico che va tutelato. Se vi trovate nei paraggi e siete appassionate di cucito vi consiglio di fare visita a questo grande patrimonio destinato ad aumentare, potrete toccare con mano la passione di un grande uomo anche grazie alla sua preparazione storica in questo campo.
Il Romanico in Lomellina - Se volete unire un po' di storia artistica, non meno importante, comunque, resta la posizione del paese di Robbio che è uno dei luoghi dove passa la Via Francigena e a partire dal 31 marzo, ogni ultima domenica del mese, si tiene il Tour del Romanico dove potrete passeggiare tra i borghi storici e conoscere leggende e fatti del passato accaduti in queste zone che rivivono tra i monumenti religiosi medievali e potrete fruire, tramite prenotazione, di una merenda a base di prodotti tipici.
Ma torniamo alle caratteristiche della nostra Macchina da Cucire.
La Struttura della macchina da cucire
Esistono diversi tipologie di macchine da cucire in base all'uso a cui sono finalizzate:
- a base piana: la più comune, che permette di eseguire la maggior parte delle cuciture
- a braccio: presenta una base rialzata a forma cilindrica ed è adatta alla cucitura di tubolari, tipo maniche o gambali.
Di solito la base piana e la cilindrica nelle macchine domestiche sono una macchina sola dove viene inserito un piano estraibile a seconda dell'utilizzo.
- a colonna: questa base viene utilizzata nelle calzature in quanto rende più semplice l'operazione di raggiungimento di zone specifiche.
Gli Aghi per il cucito
L'ago è il componente fondamentale della macchina, ha diverse caratteristiche in base alla sua conformazione. La punta dell'ago è molto importante e varia in base a cosa l'operatore deve andare a cucire, questo è molto importante perché il suo passaggio deve avvenire senza danneggiare i tessuti, spostando i fili della trama creando uno spazio nell'intreccio, mentre in tessuti come la pelle, la punta deve forare il materiale, difatti si trovano due tipologie di punte: tonde e taglienti. All'interno di queste due tipologie si trovano molti tipi di aghi in base alle trame dei tessuti, dal cotone alla maglina, ricamo e jeans.
Al prossimo tutorial sul cucito creativo. 🙂
SuperMamma Vera Nodari