Lettera alla Mamma lavoratrice

È più che mai lecito essere definite SuperMamme se oltre al lavoro più importante del mondo avete deciso di farne anche un altro che vi permetta di guadagnarvi da vivere, sostenere la vostra famiglia o semplicemente per sentirvi realizzate.

Non è un caso che si parli sempre più spesso di mamma acrobata!
Casa, scuola, lavoro, supermercato, banca, lavoro, scuola, casa, cena, piatti, bucato…!

Lo so, è davvero un manicomio. Ma se vi dicessi che a rendere la vita di una Mamma Lavoratrice ancora più complicata è la Mamma Lavoratrice stessa?

Sì perché è insito in ognuna di noi viaggiare con la testa verso l’infinito e oltre. Farci mille problemi, per ogni cosa. Soprattutto quando si tratta dei nostri figli. L’aspetto più pesante per una mamma lavoratrice, almeno per quanto riguarda l’aspetto psicologico, è il senso di colpa.

Non  trovate anche voi che sia un paradosso? Cioè, passiamo la vita a farci in 4x4 per altre persone al di fuori di noi stesse e riusciamo anche a sentirci in colpa per questo. Eh, beati gli esseri razionali!

Stavo facendo una ricerca sull’argomento e mi sono imbattuta in una lettera pubblicata da Forbes nel 2013, scritta dalla SuperMamma Margie Warrel. È una lettera che si rivolge proprio a voi che state leggendo e ci tengo che ne veniate a conoscenza.

"Cara Mamma Lavoratrice,
stai facendo un buon lavoro e i tuoi figli cresceranno benissimo, nonostante le ore che passi lontano da loro. Davvero."

Esordisce così la Warrel, autrice di innumerevoli best seller e scrittrice per varie e autorevoli riviste, che ha vissuto questi sentimenti in prima persona, prima di rendersi conto che non servivano ad altro che a impedirle di godere appieno dei momenti che aveva a disposizione con i suoi quattro figli.

L’autrice conosce bene quella sensazione del non sentirsi mai abbastanza, del non fare mai abbastanza per i propri figli. Tralasciando lo stesso sentimento riversato però nei confronti degli altri componenti della famiglia, per i quali ci vorrebbero articoli a parte.

(Il senso di colpa) diventò un compagno costante, finché un giorno ho realizzato che non avevo avuto figli per passare la mia vita a sentirmi inadeguata. Volevo dei figli per arricchire la mia vita, non per schiavizzare la mia coscienza.

Così come lei stessa si rese conto del circolo vizioso in cui era finita, voleva dare il suo contributo affinché altre mamme lavoratrici aprissero gli occhi e smettessero di colpevolizzarsi e autoflagellarsi inutilmente.

La Warrel pensò bene di inserire nella lettera un piccolo elenco di cinque consigli che lei stessa aveva seguito, per aiutarvi a venir fuori dal tunnel degli orrori mentali.

1. Accetta i compromessi come inevitabili

Quando si sceglie (o si deve) combinare maternità e carriera, dover fare dei sacrifici è necessario. L’importante è prenderne coscienza e conciliare quei compromessi rimanendo sincera riguardo al motivo per cui li stai facendo. E poi quando il tuo lavoro non ti permette di andare ad un concerto o ti costringe a delegare l'organizzazione del compleanno di tuo figlio, ricorda sempre che i tuoi bambini, la tua famiglia e te stessa state davvero bene proprio perché hai una carriera soddisfacente anche fuori da casa.

2. Non usare la parola “Dovrei”

I nostri dovrei sono un crogiolo di aspettative sociali, pressioni familiari e "regole" non dette che spesso acquistiamo senza nemmeno rendercene conto. È più che normale che i vostri bambini siano il fulcro di ogni cosa, ma non devono necessariamente essere l’unica cosa. Quindi, anziché farvi pressione con i dovrei, fareste bene a sostituirli con i Potrei.

3. Abbassa le tue aspettative

L’asticella che indica il livello di un “buon genitore” si è progressivamente alzata e ora è così ridicolmente alta che ci siamo rassegnati al fatto che non riusciremo a ridimensionarla. Ci costringe ad esercitare un'enorme pressione su noi stesse per essere l'immagine idealizzata del genitore "perfetto" - la mamma che le riviste implicano che dovremmo essere (ancora quella parola!).

Perché affannarsi a raggiungere l’impossibile? La perfezione non esiste e, di conseguenza, essere genitori perfetti è impossibile. Perché non possiamo “accontentarci” di essere dei bravi genitori?

4. Rifiutati di giocare al gioco dei sensi di colpa

Non è difficile ritrovarsi a parlare con quelle mamme che si divertono a sentenziare su quale sia il metodo infallibile per crescere bene i figli. Quante volte avete assistito all’incontro/scontro di quelle mamme che “il mio metodo è meglio del tuo”?

Il punto è che non esiste nessun “modo giusto” quando si tratta di crescere dei figli.

Le mamme lavoratrici che ho conosciuto lavorano davvero sodo per essere i migliori genitori possibile, e meritano quindi incoraggiamento, non giudizio. E, badate bene, che anche i vostri stessi figli potrebbero usare la carta dei sensi di colpa per ottenere ciò che vogliono, sanno bene come giocarle! Dite loro che li amate e che state facendo del vostro meglio per mantenerli.

5. Non diluire la tua assenza con la distrazione

Si può essere una mamma lavoratrice presente quanto basta per la serenità dei vostri figli, l’importante è essere davvero presenti quando se ne dispone il tempo. Ricordate di spegnere la modalità “multi-tasking” quando avete la possibilità di dedicare il vostro tempo ai vostri bambini. Sono quelli i momenti che determinano se un genitore è presente o assente. Sono quelli i momenti che non dimenticherete per il resto della vostra vita. Quello che fanno le altre mamme a voi non deve interessare. Smettete di dedicarvi all’autolesionismo e godetevi gli anni più belli che avete a disposizione con i vostri figli.

Una Mamma Lavoratrice è e sarà sempre promossa a pieni voti per noi di SuperMamma! 🙂

E voi? Siete cadute vittime del Gioco dei sensi di colpa? Come lo avete superato?

Potreste trovare utile l’esperienza della nostra Ornella, che ha voluto condividere con voi il suo coraggio e la sua esperienza da casalinga a lavoratrice!

SuperMamma - Martina Minieri

Commenta

commenti

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più clicca sulla policy. Chiudendo questo banner acconsenti all'uso dei cookie. Cookie Policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi