Atleta adolescente

L'Atleta adolescente - La selezione naturale del Campione

Ho la fortuna di lavorare con i giovani, anche giovanissimi, e ho la fortuna di avere a che fare spesso con adolescenti, con grandi sogni...quelli di diventare i numeri UNO!

Un noto psicologo ha detto: "La competizione non seleziona i migliori, ma i meno sensibili". Credo ci sia molta verità in queste parole, proprio perché ai ragazzi non si danno gli strumenti giusti per sviluppare resilienza, capacità di gestire fallimenti e le frustrazioni così il quadro che si crea è più o meno il seguente...

Esistono quelli che per tanti motivi, famiglia, ambiente scolastico, ambiente "palestra" e per come sono caratterialmente, sono "pronti" a rincorrere il loro sogno, quasi con naturalezza, hanno capacità di non farsi distrarre, come sapessero che quello che fanno, è ciò che sono da quando sono nati, predestinati a questo, e ben poco li turba nel loro percorso ad arrivare in fase adulta al professionismo.

Purtroppo sono pochissimi, forse esagerando il 5% di quelli che si affacciano allo SPORT, e così nella Competizione, vengono selezionati milioni di ragazzi e ragazze, che sgomitano inseguendo un Sogno. E tutti gli altri?

Tutti gli altri si perdono, a step diversi, ognuno secondo quanto riesce a gestire, a sopportare, fino a mollare.

Ci sono quelli che dopo i 12 anni continuano a cambiare sport, perché far salire il livello della competizione li spaventa e la loro testa trova un milione di buonissime ragioni, pur di non affrontare se stessi, sì esatto se stessi. Spaventati dalla competizione, dall'essere messi a confronto evitano, fuggono, con un bel: "Alla fine non mi interessa, non è così importante".

Ci sono quelli che continuano a misurarsi, fino a quando il livello raggiunto non richiede uno sforzo in più, un mettersi in discussione in più, una rinuncia in più, hanno tutto facile e non capiscono che le cose si devono guadagnare con sacrificio e sudore, così mollano! Proprio a questo livello noi tutti FALLIAMO, non loro, non i ragazzi, noi, tutti, dalla famiglia agli addetti ai lavori, allenatori, preparatori, noi tutti FALLIAMO. Questi ragazzi hanno la sfortuna di non trovare qualcuno che si accorga delle loro paure, che dà fuori le riconosca, che gli faccia notare, che c'è solo da crescere, e che se non lo farà, la vita gli metterà nuovamente la prova davanti, dalla quale avrà già imparato a fuggire. Qui perdiamo i TALENTI, qui perdiamo il GENIO, qui perdiamo!

Lo Sport è metafora di vita

E lo fai da piccino, lo fai da adolescente, e se fai sul serio, diventa una cosa da adulti quando sei pre-adolescente, e così come la vita, lo sport, ti sbatte in faccia tutti i tuoi limiti le tue più grandi insicurezze, e ripeto te li sbatte in faccia, perchè il risultato è palese e spietato, VINCI O PERDI.

Qui perdiamo i TALENTI, la maggior parte prima di entrare nel professionismo, o appena entrati tra gli adulti; la maggior parte di loro, non ha gli strumenti per fare sul serio, per trasformare la sua passione in un lavoro, per capire che ci vuole uno sforzo in più. Qui noi tutti perdiamo, e perdiamo perché insegniamo loro a PERDERE, a MOLLARE. Sono e siamo inconsapevoli eppure accade, 100 volte al giorno.

Poi, ci sono quelli che sono uguali a quelli appena descritti, ma hanno una caratteristica in più, a volte che nasce da loro, altra da un intuizione di chi gli è vicino, padre, madre, allenatore, loro hanno il CORAGGIO di guardarsi dentro e chiedere aiuto! Si, aiuto, perchè da solo non ce la faccio, perchè così capisco che non ce la farò, e ciò che dovrebbe divertirmi non mi fa più divertire, eppure so di amarlo.

“Il coraggio non è assenza di paura, ma affrontare le proprie paure”.

Questi sono i ragazzi che incrociano il mio cammino, e mi impegno per recuperarne il più possibile, affinché tutti si accorgano di quelli inconsapevoli, così possano salvarli. Ma non tanto dallo sport, tanto lì non c'è posto per tutti comunque, vince solo uno, ma che gli si insegni a Vincere nella vita, a non mollare per paura di guardarsi dentro e per paura di chiedere aiuto.

Ad oggi incontro per lo più gli ultimi, quelli che hanno il coraggio di chiedere aiuto a me, in questo caso, che appunto, li aiuto attraverso decine e decine di strumenti a trasformare il loro sogno in un obiettivo, a vivere la loro passione come divertimento e come lavoro, perchè se vuoi arrivare in cima al mondo è il tuo lavoro, e non puoi permetterti di pensarlo diversamente che tu abbia 13-15-17-o 20 anni.

Proprio oggi parlavo con un atleta che seguo, una straordinaria ragazza di 15 anni, anzi 16 tra qualche giorno, che mi diceva di quanto i suoi coetanei fossero immaturi, e di quanto sarebbe bello se capissero che possono fare le cose che amano con divertimento e amore nonostante tutti gli sforzi e i sacrifici che necessitano determinati obiettivi. Mi diceva, quanto sarebbe bello se tutti gli strumenti che le insegno, fossero insegnati anche a scuola.

Così in quelle parole ho notato il coraggio di questa ragazza, che mette nello sfidare i propri limiti e le proprie paure, il coraggio di fare un sacrificio in più di rinunciare a un concerto con le amiche, di rinunciare ad eccessi a tavola per la dieta, quel coraggio che spesso non vedo neanche negli adulti. Mi è venuta in mente la scena del film "LA STORIA INFINITA" quando attraversare la porta dello specchio magico, vuol dire mettersi faccia a faccia col proprio IO, e guardarsi dentro, dove l'essere umano, fugge urlando, scoprendo chi è realmente. E vi assicuro che la paura è subdola e si insinua magistralmente dove tu non puoi vederla.

“Il coraggio non è assenza di paura, ma affrontare la paura!”

Ecco, ho la fortuna, di costruire Caratteri Vincenti, di vedere giovani, che invece di scappare, si guardano dentro, affrontano le loro paure più profonde e non mollano, vanno avanti fino alla vittoria, e poco importa a quel punto se lo Sport li premierà, di sicuro non c'è spazio per tutti, vince solo uno, ma di sicuro saranno Campioni nella vita, non molleranno al primo ostacolo.

Aiutiamo i nostri figli, ad affrontare le difficoltà da soli, aiutiamoli a risolversi i problemi da soli, perchè è proprio in quei momenti che il cervello, si sforza di trovare una soluzione, trova le risorse per poter uscire al meglio dal problema. Lasciamoli nella frustrazione, nella sconfitta, perché li troveranno la loro crescita.

Solo nel disagio e nell'insicurezza c'è evoluzione!

Così, come nello Sport, non possiamo sostituirli e giocare la gara al posto loro, anche per le altre cose lasciamo che se la cavino, che imparino a gestire frustrazioni e fallimenti, fateli lanciare, e fateli sbattere, perchè in questo modo svilupperanno tutto il Coraggio di cui avranno bisogno.

Aiuto i giovani a crescere con coraggio inseguendo il loro sogno, e se lo facciamo tutti insieme, ne aiutiamo molti di più!

Per Supermamma - articolo di Davide Coscarella Mental Coach

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