Uno dei più discussi temi nel mondo dello Sport giovanile è sicuramente quello di far vivere ai giovani e giovanissimi lo Sport e la competizione come un gioco piuttosto che metterli sotto pressione fin da piccoli. E in effetti è giusto che sia così.
Ma è reale?
Aiuto atleti di tutte le età a performare al massimo usando tutto il loro potenziale attraverso la mente e il cuore. Tutti i giorni, vivo agonisti grandi e piccini, e di solito ho a che fare con atleti che fanno molto sul serio, che per quanto giovani, già dai 10 anni, sognano di primeggiare a livello professionistico e non si risparmiano.
C’è da dire che ci sono discipline e discipline, quelle che espongono già il giovane atleta a fare sul serio sin dalla tenera età, e discipline che proteggono i giovani almeno fino a dopo i 15 anni.
Mi vengono in mente il tennis, la ginnastica, la danza, che spremono i ragazzi già dai 10-12 anni se non prima in alcuni casi, e poi ci sono sport dove gli atleti hanno sicuramente la possibilità di crescere con più calma e molto distanti dal professionismo adulto, un po’ come il calcio, lo sport da combattimento e tanti altri... non che non facciano sul serio, attenzione, ma di sicuro portano meno stress di quelli sopra citati.
Giusto? Sbagliato?
Il mio lavoro tende a far focalizzare gli atleti sui risultati e su quello che vogliono. Quindi ben poco credo al concetto di giusto o sbagliato quando c'è un obiettivo di mezzo. Insegno mentalità del risultato!
Di certo mi piacerebbe che fino a 12-14 anni fossero lasciati tranquilli e spensierati, detto ciò, nel mondo, a quell'età trovi già chi fa sul serio, chi già si allena 7 volte a settimana, chi già rinuncia a tutto per inseguire il suo sogno. Se tuo figlio non lo avvisi di questo, lo illudi che potrà primeggiare, ma in realtà sarà solo un'illusione.
Agonismo: C'è sempre chi si allena più di te!
Conosci la tecnica delle 10.000 ore? Sono stati fatti molti test sui talenti e sulle eccellenze sportive e alla fine usciva sempre lo stesso risultato. A parità di condizioni, chi arrivava a performare ad alti livelli e primeggiare aveva sempre più ore di allenamento alle spalle. PUNTO!
Quindi, se tuo figlio, adolescente o anche più piccolo, vuole sul serio diventare un professionista, è giusto metterlo a conoscenza innanzitutto di quanta concorrenza ci sia e di quanto impegno ci voglia. Altrimenti si rischia di farlo illudere e farlo demoralizzare enormemente.
Poi sarà lui a decidere, se avrà la giusta motivazione, quanto impegnarsi e quanto credere nel suo sogno.
Altrimenti va benissimo lasciarlo giocare, godersi lo sport, come aggregazione e crescita e come divertimento. Ripeto non si tratta di giusto o sbagliato. Si tratta solo di capire cosa vuole: “Vuoi diventare un numero uno? Bene, sei pronto a 10.000 ore più una? Vuoi solo divertirti? Ben venga, goditi la tua giovinezza e spensieratezza”.
Se hai un bambino o un adolescente che fa sport, aiutalo a mettere a fuoco ciò che desidera, e di sicuro gli permetterai di vivere l'attività col giusto atteggiamento sia in un modo che in un altro.
Ti assicuro che i ragazzi, anche giovanissimi, motivati a diventare qualcuno, li vedi subito, sono loro che ti chiedono allenamenti extra, che ti chiedono allenatori privati, preparatori atletici etc... e spesso mi capita di trovare i genitori spaventati da così tanta determinazione. Poi trovi anche quelli fomentati al posto dei figli... sarebbe da aprire un capitolo a parte, diciamo solo, che ognuno ha il proprio ruolo ed è meglio che non invada il ruolo degli altri. Se sei un genitore, attieniti a quello, che nel caso dello sport, è esultare, tifare, coccolare, sostenere. PUNTO!
Io rispondo sempre allo stesso modo: "E' un dono! Ora va solo canalizzata questa determinazione, e aiutato a vivere quello che è un lavoro in modo divertente e leggero, perchè sempre di un giovane, a volte giovanissimo, atleta parliamo."
E infine aggiungo: "Sa cosa lo aspetta?"
Sì, l'altra cosa fondamentale è mettergli in prospettiva la vita e i sacrifici, altrimenti tutta la motivazione del mondo svanirà un bel giorno e tutto quel talento verrà sprecato.
Ovviamente sto parlando di chi vuole fare sul serio, non tutti devono e possono diventare professionisti.
Ma questa categoria necessita di una profonda guida e di tanta serenità attorno, in primis dalla famiglia e poi dall'ambiente sportivo.
Quindi gli va messa in prospettiva la carriera, fatto capire che è una vita sacrificata ma privilegiata. Fai ciò che ami, e cresci un po’ prima degli altri, fai sacrifici prima degli altri, e andrai in pensione prima degli altri. Un adolescente se non glielo spiegate non ci arriva da solo. Almeno nella maggioranza dei casi. Esistono sempre le eccezioni.
Ricapitolando:
- chiarezza di obiettivo
- chiarezza sui sacrifici
- chiarezza di Vision
Lo sport del resto non è che una metafora di Vita, e va affrontato, se si vuole eccellere, con grande impegno.
Uno sogno STRAORDINARIO richiede un impegno STRAORDINARIO!
Per Supermamma - articolo di Davide Coscarella Mental Coach