Fin da piccola sono sempre stata un’amante dello sport ma non ero portata per una disciplina in particolare, e così crescendo ho scoperto la passione per il tifo: prima per la mia squadra di calcio del cuore ed in seguito, diventando mamma, con le attività sportive dei miei figli.
Il mio primogenito si è rivelato molto portato per lo sport ed ha praticato calcio e nuoto a livello agonistico ed io ero sempre lì a tifare; lo stesso anche per l’attività di ginnastica artistica della piccola di casa.
Poi finalmente anche la mia secondogenita ha scoperto la passione per uno sport: la pallavolo!
Sono diventata una delle più accanite sostenitrici della squadra.
Nonostante il mio lavoro da turnista, ho sempre cercato tutti i cambi possibili ed immaginabili per poter essere presente al maggior numero di partite di mia figlia e darle la carica giusta e il mio supporto. Io, la tifosa per eccellenza, mi sono legata a tutte le componenti della squadra: le incito, le sprono, le riempio di consigli ma soprattutto di complimenti ed anche qualche critica per far sì che tirino fuori la grinta. Io adoro tifare, mi piace anche guardare gli allenamenti e mi lascio trasportare come se fossi in campo con loro. A volte parlo da sola, mi arrabbio, urlo, salto di gioia, incrocio le dita, prego… insomma una pazza scatenata!!!
Ogni partita per me è un’esplosione di sentimenti misti di agitazione, euforia, palpitazioni, ansia.
La gioia delle vittorie, il dispiacere delle sconfitte, la delusione degli errori stupidi e l’entusiasmo delle belle battute, schiacciate e ricezioni. Mi ritrovo a partecipare emotivamente anche ai pianti, agli sfoghi, alle urla di gioia ed alle ansie delle nostre giovanissime giocatrici
La nostra squadra è molto affiatata dentro e fuori dal campo con un’allenatrice veramente in gamba. Inoltre anche noi genitori tifosi siamo molto uniti: una vera forza che cerchiamo di trasmettere alle atlete.
Purtroppo non mancano episodi che ti lasciano senza parole
Durante una partita molto agguerrita, ero a bordo campo a tifare per la nostra squadra insieme ad un’altra mamma e stavamo perdendo per due set ad uno; al quarto set ero rimasta a tifare dal lato delle avversarie perchè più spazioso, dato che avevo con me mia figlia piccola e quando lo abbiamo vinto, riportando la partita in parità, ho esultato per gratificare le ragazze. Una tifosa avversaria mi è venuta vicino urlando che ero stata cattiva, perchè avevo esultato in faccia alle avversarie ma io mi sono difesa dicendo che avevo solo applaudito la nostra squadra e che lei si stava rendendo ridicola; allora la donna mi ha strattonato un braccio e minacciata dicendo vieni fuori!
Così mi sono rivolta all’arbitro spiegando che la signora mi aveva aggredito verbalmente, messo le mani addosso e minacciata spaventando mia figlia piccola. Ma non potevo immaginare che quella donna, nonostante avesse la figlia nella squadra avversaria, fosse la sorella dell’allenatore di una delle nostre squadre femminili: cosi è stato messo tutto a tacere.
Mi è sembrato quasi di essere passata dalla parte del torto. Assurdo!!! Poi la nostra allenatrice mi ha dato un grande consiglio: «Non ti abbassare al suo livello, non ne vale la pena!».
Alla fine abbiamo perso la partita ma le nostre ragazze sono uscite dal campo sorridenti e soddisfatte di aver dato il meglio ed elogiate da allenatrice e tifosi. Questo è lo spirito giusto per affrontare anche una sconfitta perché l’importante è non arrendersi e lottare fino alla fine.
Sono orgogliosa della nostra squadra…brave ragazze!!! Solo un piccolo consiglio: in ogni partita facile o difficile, tirate fuori la “cazzimma”!
Supermamma Dina Manna