Recentemente ho messo su qualche Chilo (qualche... diciamo anche troppi!!) e mi sono scontrata con il classico “Non ho nulla da mettere”, ma per nulla, intendo proprio nulla! Così, chiedendo suggerimento ai social, mi imbatto in una serie di outfit con relativi post: “Secondo voi sto bene vestita così? Tenete presente che sono mamma di x figli di x anni”
La mia domanda è... PERCHE’?
Perché dobbiamo sentirci adeguatamente abbigliate nell’essere mamme?
Nessuna ha scritto “Secondo voi sto bene cosi? Tenete presente che non tollero i tacchi per più di 30 secondi quindi se mi vedete in giro non guardatemi male perché ho su le sneackers”…oppure “Sono a dieta da mesi, si vede che il vestito mi sta più largo? Forza, ditemi che sono dimagrita!”.
Vogliamo parlare anche dei papà in questione? Nessuno e dico nessun uomo che abbia commentato dicendo “Tenete presente che sono papà”.
A dirla tutta è una frase che dico spesso anch’io, e una volta mi sono chiesta “Ma perché devo giustificarmi con la commessa se voglio un vestito lungo oltre il ginocchio solo perché sono mamma e devo essere comoda a rincorrere i miei nanerottoli?” Ma alla commessa che cavolo le interessa?! Lei mica viene a dirmi di scegliere velocemente perché a rincorso suo figlio per tutta casa e non ne può più di stare in piedi!
E qui scegliamo se essere o non essere delle donnine vestite ad hoc!
Ma queste sono banalità... Vogliamo parlare di colloqui di lavoro? Vogliamo dare sfogo a una divisione che manco Mosè la fece così chiara??
Se hai figli e cerchi lavoro:
- non sei idonea perché poi pensi ai figli;
- vai benissimo perché vuol dire che sai gestire una famiglia.
Mah! Praticamente essere arruolata come mamma ne va della tua assunzione!
Avete notato che la domanda “Ha dei figli?” viene fatta solo da una certa età in poi? E quando non viene fatta noi donne lo dobbiamo dire, ci sentiamo in dovere di farlo, quasi come se avessimo la fedina penale sporca!
E qui ci scelgono se possiamo essere o non essere delle valide collaboratrici, “solo” perché abbiamo o meno dei figli!
E quando invece i figli arrivano dopo anni di onorato servizio?
Date il massimo di voi stesse per tutto l’orario di lavoro e non vedete l’ora di andare a casa dai vostri cuccioli? (E togliervi il dannato tacco 12 con il collant a compressione graduata che non ne potete più, perché andare al lavoro con la ballerina saresti più comoda visto che hai i minuti contati, ma fa brutto!!!).
Anche in questo caso, e parlo anche per esperienza personale, ci diciamo “Sono una mamma”, è normale scappare a casa dai cuccioli, perché essere mamma per noi è complementare a tutto il resto!!!!
Il peso delle parole o parole pesanti???
E se per caso, per un millesimo di nano-secondo il nostro essere mamme ce lo dimentichiamo, davanti allo specchio, a un bel paio di scarpe, davanti a un buon caffè con un’amica, ecco che arriva qualcuno (con un ruolo più o meno importante nella nostra vita) a dirci se una cosa la possiamo fare o non la possiamo fare proprio perché siamo mamme.
Esempi concreti? Non puoi farti i capelli in quel modo perché ora sei mamma e poi cosa diranno i tuoi figli di te? Oppure, viceversa, non è che perché ora sei mamma allora non puoi più curarti.
Purtroppo le persone non se ne rendono conto che le parole hanno un peso e se è vero che dovremmo sempre pesare la fonte da cui provengono, le parole dette a una mamma sono sempre pesanti, nel bene e nel male, proprio perché viene utilizzato il suo bene più prezioso per giustificare o meno la sua scelta.
Riflettiamoci!
SuperMamma Patrizia Chittò
