Cancro al Seno: il mio nemico amatissimo

Ti svegli un giorno che sei una mamma di 39 anni, stai andando a toglierti un nodulino dal seno, perché “Sa signora, sempre meglio toglierli questi fibroadenomi, a volte riservano brutte sorprese”.

Dopo una settimana, rischi di apparecchiarti sulla tangenziale est perché il dottore ti dice che "Hai un maledetto cancro nel seno”. Cioè, lui ti dice proprio queste parole, anzi al telefono non te lo voleva nemmeno dire. Ma tu lo hai costretto, perché tanto già te lo sentivi “da come squillava il telefono”, che c’era qualcosa che non andava!

Tua suocera si appella alla sfiga, tuo marito ti guarda spaurito come a dire “e adesso?”… e tu in quel momento capisci.
Capisci che la forza, la puoi tirare fuori solo tu. Capisci che quella cosa brutta che hai nella tetta, è allo stesso tempo carnefice e alleato. Che se glielo permetti, ti porterà nell’abisso. Ma se lo tratti come merita, ti può portare alle stelle.

E tiri fuori la forza. E sfoderi gli artigli. E decidi che “Ok, togliamo tutto. Tanto poi, il dottore, me le rifà tutte e due”.
E “Rino” (lo chiami così, diminutivo di Tumo-Rino) sparisce dal tuo corpo, in una fredda mattina di ottobre che ti porta via, insieme al tuo cancro, la tua migliore amica, per lo stesso motivo che potrebbe uccidere te. E torni a casa contenta, perché “sono guarita, il tumore non c’è più”. E gioisci e giochi con tua figlia, e progetti “un figlio l’anno prossimo per festeggiare la guarigione”, e sogni “le tue tette terza misura” entro Natale, tanto il dottore ti ha detto che se tutto va bene, tra un mese ti opera.

E poi la sentenza: “Signora, lei è troppo giovane, e non ce ne frega niente se le hanno tolto tutto. Lei si fa una bella chemioterapia. Sì, signora, di quelle che cascano i capelli”.

E allora piangi. Per la prima volta da mesi piangi: per i capelli, per la nausea, per tua figlia, per te stessa. Piangi perché da quel momento la tua vita non sarà più la stessa. Nel bene e nel male. La tua vita cambierà.
E tagli i capelli… una volta, due volte… sempre più corti. Fino a restare senza. E ti accorgi che in fondo, anche senza capelli, non stai mica così male. E metti il turbante… e ti trucchi un po’ di più… e ti accorgi che forse, con quel filo di trucco, sei bella lo stesso.

E tua figlia ti guarda, così pelata. E ti dice: “Mamma, bella, capelli “cotti cotti” (corti corti, ndr)”. E la culli, e le dai da mangiare, e la coccoli, e la prendi addirittura in braccio, anche in una sera di stanchezza, quando la terapia ti fa sembrare un macigno anche un cucchiaino di
minestra, e ti accorgi che la tua forza non sta nei muscoli, ma nel cuore, nella testa, nella voglia di vivere. E ti accorgi che ce la fai, anche quando vorresti solo sprofondare nella disperazione.

Ma il tuo tumore è là, beffardo, e tu non vuoi dargliela vinta. E resisti ed esisti… e VIVI per fargli un dispetto!

E un giorno decidi che puoi anche tornare a lavorare… per non impazzire? Forse. Sicuramente. Ma hai una casa, una figlia, una famiglia, e l’affitto lo devi pagare. E allora anche se ti mancano i capelli lunghi al sedere, se senti freddo anche se fanno 28 gradi in casa, se un passo ti sembrano cento, ti metti in gioco e ti inventi un lavoro. Tu, che ti trucchi “con la cazzuola”, tu che la crema in viso “la metti un giorno sì e 340 no”, si proprio tu diventi una esperta di bellezza!

Senza capelli, con le occhiaie, le unghie spezzate e la pelle grigia, torni a splendere.

Perché la vita è bella anche con il cancro, anche con la chemio, anche con la polmonite che tanto sei più forte tu e non vince lei, anche col fiato corto ma tanto la festa di carnevale di mia figlia non me la perdo, anche con le medicine che ti fanno diventare verde e viola e grigia e di tutti i colori e ti sbomballano il cuore.

E poi ne esci, più forte di prima, più consapevole di tutto. Perché un cancro al seno o un cancro ovunque è una brutta, brutta bestia, ma se lo sai trattare, sei tu che vinci lui e non è lui che vince te.

E i capelli non li hai più fatti ricrescere, perché sei più gnocca così. E le tette te le sei rifatte, perché te lo sei meritato.

E la vita… la prendi a morsi, perché è giusto così!!! 🙂

SuperMamma Daria Ciotti

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