Ok il titolo non aiuta per niente è vero, però con il racconto della mia esperienza spero di potervi dare un po’ di sicurezza o forse consapevolezza di quello che sarà. E per chi l’ha già vissuto come me sarà un momento per fare un bel flashback dei propri ricordi del parto.
Io ho avuto due gravidanze (è iniziato tutto da qui) fortunatamente entrambe tranquille per quanto riguarda i travagli la cosa impressionante è che nonostante siano stati a distanza di tre anni l’uno dall’altro sono stati praticamente quasi identici. Per identici intendo proprio come si sono entrambi svolti e
più che altro come li ho affrontati io.
PRIMO TRAVAGLIO
Era un martedì, precisamente il 29 maggio, quando durante una doccia mattutina vidi il tappo mucoso. I miei occhi si
fecero grandi tipo quelli di un gufo. Ok Deny oggi parola d’ordine NO PANIC. Sapevo dal corso pre-parto che una volta espulso il tappo mucoso (non tutte ci accorgiamo di perderlo lo premetto) non sarebbe mancato molto al parto giusto qualche giorno o al massimo una settimana.
Perfetto mi vestii, mi truccai ed andai al mercato, feci la spesa, tornai a casa, misi a posto la spesa, cambiai i letti, pulii casa insomma sentivo che doveva essere tutto perfetto. E feci bene. La sera verso le 18 mi sembrò di aver fatto la pipì addosso, ma non era così mi si erano rotte parzialmente le acque. Però non ne ero sicura era la mia prima gravidanza.
Chiamai Alessio, nel frattempo controllai tutto borse, borsine, e borsette cartelle, cartelline e cartelette come la più meticolosa delle persone (da non sottovalutare che sono del segno della vergine pignole per natura!). Arrivato Alessio partiamo alle volte del reparto di ostetricia e ginecologia. Controllo di routine e mi confermano che il liquido che avevo perso era liquido amniotico.
Ricoverata. Contrazioni zero. Mi dicevo che sarebbero partite di lì a poco.
Niente. Tutto tace sarei potuta andare a ballare in discoteca da come stavo bene.
La mattina del 30 dopo essere stata visitata dal ginecologo, cominciai a camminare per il reparto, fare non so quante volte le scale visitai praticamente tutto l’ospedale pur di far iniziare questo benedetto travaglio anche perché altrimenti l’indomani mi avrebbero stimolato con ossitocina tramite garza in loco (quel loco!) oppure tramite flebo.
Ricordo che la sera dissi ad Alessio di andare a casa a riposarsi che sicuramente avrei avuto bisogno di lui in forma per il giorno seguente. Le contrazioni c’erano ma veramente leggere e sporadiche. Andai a letto verso le 23 ma di dormire non se ne parlava. Chiusi occhio forse alle 2 di notte circa anche perché non vi nego che sentivo le urla delle altre che erano già in travaglio avanzato. Alle 4 iniziarono le contrazioni più forti ancora, tracciato ed erano abbastanza frequenti.
Chiamai Alessio che si catapultò all’ospedale. Iniziava il mio travaglio. Anzi il nostro, mio della mia bambina e di Alessio; la nostra
famiglia si stava per ampliare. Il tragitto dalla stanza alla sala parto era un continuo di soste per le forti contrazioni. Mi accovacciavo a terra ad ogni contrazione.
Arrivata in sala parto chiesi di riempire la vasca perché al corso mi avevano detto che l’acqua calda aiutava tantissimo durante il travaglio.
La maggior parte del travaglio e quindi anche della dilatazione la feci proprio in vasca. Ricordo che seguivo alla lettera tutto quello che mi diceva l’ostetrica si era stabilita un’empatia unica. Arriva la fase espulsiva ma il mio corpo non vuol stare più in acqua sentivo il bisogno di andare sul lettino.
Mi asciugarono e mentre lo facevano dissi: “non ce la faccio più!”. A queste parole l’ostetrica disse ad Alessio: “ Ci siamo, quando dicono così partoriscono!”. Mi distesi sul lettino tre spinte con le dovute respirazioni e il miracolo si materializzò, la mia bambina era lì con noi.
BELLISSIMA! Io piangevo e ringraziavo tutti come se avessero fatto loro tutto. Che sceme siamo noi donne. Però
mi sentivo Wonder Woman. Cavolo ho fatto io tutto questo, son troppo forte! 🙂
SECONDO TRAVAGLIO
Vi risparmio la parte iniziale che come vi avevo già accennato è pressoché uguale. Anche durante la seconda gravidanza rottura parziale delle acque, un giorno praticamente assente da contrazioni per poi ripartire durante la notte. Stesso iter travaglio in acqua calda espulsione nel
lettino. Se me l’avessero detto che avrei avuto due parti uguali non c’avrei scommesso. Sono stata fortunata lo posso dire a gran voce.
PICCOLO CONSIGLIO
Non voglio assolutamente stare a qui a fare la maestrina brava che sa tutto e tutto spiega, ma mi sento di dirvi che ognuna di noi è stata “progettata” per affrontare questo momento delicato e tosto della vita. Poi ognuna lo affronta come meglio crede. Fate quello che vi viene, non sentitevi costrette a fare in un certo modo perché vi hanno consigliato di fare così o colà.
Il vostro corpo, mente e cuore vi diranno quale sarà la strada giusta da intraprendere per voi il vostro bambino e il vostro compagno.
Buon Travaglio con Amore a tutte!
SuperMamma Denise Nesi