Crociera in Maschera [Racconto Hot]

E  pensare che in crociera non ci volevo nemmeno venire. Per Carnevale poi! Già sclero all’idea di dovermi vestire per le serate normali, figurati per la festa in maschera.

Sembra facile organizzarsi quando si è mamme e mogli, ma lasciare i figli anche solamente per un week-end lungo comporta una capacità di gestione organizzativa che nemmeno un Supply Chain Manager di Amazon possiede. La piccola dai nonni, il grande da mia sorella (che come al solito ha sbuffato, anche se so che adora andare in giro con lui e riempirlo di vizi), vestiti di ricambio, raccomandazioni, appunti, vademecum, indirizzi di emergenza, note vocali…insomma, dei veri e propri manuali d'uso e manutenzione lasciati a chi curerà la prole mentre noi (forse) ce la spassiamo.

Poi mi sono lasciata convincere. E se devo dirla tutta mi sono divertita già a casa, prima di partire, quando siamo andati a cercare i costumi. Li ha voluti andare a prendere in quei magazzini specializzati in abiti di scena (lui sa sempre dove andare, ci divento matta..) e abbiamo scelto l’antica Roma.

Matrona io, Centurione lui. E siamo belli, effettivamente. La tunica rossa e la lorica per lui, con tanto di gladio appeso alla cintura. E per me tunica candida, stola e un cingulum ornato di pietre.

E i sandali. Alla schiava, anche se non fa molto chic, ma mi ci sento a mio agio e lo fanno impazzire!

Abbiamo cenato, brindato ed ora stiamo ballando e ci stiamo divertendo: forse ho alzato il gomito un po' troppo, forse il movimento della nave, forse l’atmosfera, ma mi sento euforica e mi gira un po' la testa. E poi ci sono quei due…li ho notati subito, soprattutto perché anche loro hanno scelto l’antica Roma per i loro costumi. Solo che lui è un gladiatore, ed ha il petto nudo non fosse che per delle strisce di cuoio che lo attraversano sottolineandone i muscoli. Ha anche dei bracciali sull’avambraccio, in argento martellato, e delle polsiere in cuoio. Lei invece indossa una corta tunica, dei calzari bassi e semplici, una piccola ghirlanda che le adorna il capo. E null’altro. Sicuramente non indossa reggiseno, perché lo si vede chiaramente dalla scollatura della veste, ed è tutta la sera che mi chiedo cos’altro non indossi. E ballano in un modo che mi ammalia,è estremamente sensuale, quasi lascivo. Ci siamo fermati a guardarli, io e Andrea, perché ci ha entrambi colpiti. Poi ci siamo guardati negli occhi e siamo scoppiati a ridere assieme, ma forse era per coprire l’imbarazzo di un pensiero fugace..

Fatto sta che ci siamo messi a chiacchierare con loro, abbiamo bevuto qualcosa assieme, ballato. E nel ballare con lui (si chiama Paolo, anzi, si è presentato come Paolus, tanto per restare in tema) non ho potuto fare a meno di perdermi nel suo torace. E mentre Andrea ballava con Lucia (Lucilla, per la serata) l’ho colto a sbirciare nella sua scollatura, ed a sfiorarle i fianchi in qualche passo di danza.

Peccato, la sera volge al termine. Il DJ annuncia un lento per concludere in bellezza e Paolus mi abbraccia stretto. Guardo Andrea, è con lui che dovrei fare il ballo conclusivo ma in realtà sta stringendo la sua “partner di una sera” molto molto vicina. Partner di una sera…che effetto farebbe? Me lo sono sempre chiesta ed anche Paolus non è niente male…

Cerco di scacciare questa immagine, ma lui mi stringe sempre di più e sento la sua erezione premere su di me, verso il mio ventre. Non so cosa pensare, mi sento confusa, sarà l’atmosfera, saranno i drink, ma sento un calore umido scendermi nel ventre, fino a laggiù.

Sbircio verso Andrea, ed i nostri sguardi si  incrociano: ha gli occhi di fuoco, conosco quello sguardo ed il suo significato. Sono certa che è eccitato anche lui, e l’ancheggiare di Lucilla che protende le anche verso di lui non lascia molto spazio all’immaginazione.

La musica dissolve, si ferma, ma noi restiamo per un attimo infinito fermi, con il respiro sospeso nel nulla ed i sensi in tumulto.

Poi tutto accade in una sequenza di eventi che appare inevitabile: qualcuno, ma chi? propone un ultimo drink nella suite dei nuovi amici, Lucilla mi prende sottobraccio, mi bacia sulla guancia e mi guida lungo le scale ed i corridoi mente i due uomini ci seguono. Mi cinge i fianchi con le sue braccia, sento la sua mano che percorre le mie curve, la sua voce mi dice parole che fatico a seguire.

Ma seguo lei, mentre mi apre la porta della stanza e mi spinge all’interno. I due guerrieri ci seguono, la porta si chiude ed è un interminabile atto di cuori in tumulto: ho il respiro mozzato e sono sopraffatta dall’emozione dell’ignoto. Lucilla mi prende il viso tra le mani, si alza sulle punte, è più bassa di me eppure mi sento sovrastata. Mi bacia, prima sulle guance e poi sulle labbra, mentre infila la sua lingua guizzante ad incontrare la mia.

Mi sfila la tunica da sopra la testa, mi butta sul letto ed inizia a baciarmi su tutto il corpo. Sento la sua lingua sfiorarmi i capezzoli, il suo fiato percorrere la mia pelle. Socchiudo gli occhi cercando Andrea: sia lui che Paolus sono seduti sulle poltroncine ai bordi del letto e gustano la scena. Due potenti erezioni mi fanno sussultare, mi beo delle attenzioni che sto ricevendo da una donna, ammirando l’effetto che fanno sui nostri uomini. Non mi riconosco, eppure sono io che in un lago di piacere, mentre lei è giunta con la sua bocca a baciarmi laggiù, li imploro con voce roca di avvicinarsi, distendo le braccia, apro le mani ad accoglierli entrambe stringendo le dita attorno alle turgide verghe.

Si inginocchiano accanto a me, eretti, ne sento il profumo selvaggio, li voglio. Ambedue, adesso. Cerco fugace lo sguardo di Andrea, il cui cenno di assenso dischiude ogni limite. Apro la bocca, porto Paulus verso di me e ne accolgo il membro pulsante. Lo assaggio, lo gusto, lo succhio. Si muove con lenti movimenti che assecondo golosa.

Lucilla si stacca da me, e sdraiata supina accoglie a sua volta il membro di Andrea nella bocca. Geme, lo spinge sino in fondo, ghermite le natiche ne guida il ritmo.

Sono un fuoco, il sapore di un uomo mai incontrato mi sta riempiendo la bocca, e la bocca della sua donna mi ha appena lasciata dopo avermi reso un lago aperto: urlo, urlo di voglia, urlo di lussuria, ed è lei a capire: fa uscire Andrea dalla sua bocca  e lo guida verso di me. Mi penetra da dietro mentre continuo a succhiare Paolus, e l’effetto di essere posseduta da due uomini prorompe dentro di me, devastante.

Lucilla dice qualcosa al suo uomo che, repentino, si sfila da me, dalla mia bocca vogliosa. Resto per un attimo interdetta, ma lui si stende veloce sotto di me: sono a cavalcioni dei suoi fianchi, sento le sue mani che serrano i miei. Andrea si sfila, ed il grosso pene di Paulus prende il suo posto, affondando dentro di me sino in fondo. Mi si ferma il fiato dal piacere, silenzio di corpi sudati e gemiti, tutto si fonde in un surreale momento. E poi sento Paulus che mi abbraccia la schiena, mi porta contro di se, espone le mie terga ed il buco dove già sento premere Andrea. E’ un affondo lento ma inesorabile, quello che lo porta dentro di me, li sento ambedue, premono alternativamente scivolando dentro e fuori dal mio bacino infuocato, sto impazzendo di piacere.

Guardo Lucilla, che a sua volta sta ammirando estasiata la scena: ha una mano affondata tra le gambe, gli occhi lucidi, le gote arrossate, il respiro sempre più corto: sta modulando il suo piacere attendendo il mio, il nostro.

E spingo il bacino, affondo gli occhi in quelli di lei in un tacito sguardo di intesa, i due stalloni accelerano il ritmo ed io non mi contengo più, urlo più forte, urlo il piacere che mi invade possente, urlo il mio essere riempita di carne, urlo il piacere di Lucilla che vedo esplodere a schiena inarcata.

Urlo, mentre uno dopo l’altro si svuotano dentro di me con lunghi fiotti bollenti. Urlo, e mi accascio.

Sudore, respiri ansimanti, pelle lucente, capelli bagnati, profumi di sesso, umori..tutto si mischia, si quieta, si placa.

Restiamo per interminabili momenti sospesi nel nulla per poi staccarci, appagati.

Roma, Roma antica, Roma indomita, Roma possente: comprendo, per una sera condivido, la tua Orgia lussuriosa, la tua prorompente sete di sesso. Matrone, schiave, generali, Tribuni, tutti: stasera ho provato una piega di storia. Quella che non insegnano a scuola, sui libri. Quella che solo oggi, a carnevale, ormai è permessa.

SEMEL IN ANNO LICET INSANIRE!

Supermamma - by FLOC

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