Un bimbo tanto desiderato

Un bambino tanto desiderato

La mia gravidanza è stata un po’ particolare.

Quando ho fatto gli esami del sangue e ho visto le beta positive è stata una felicità mista a paura. Prima di tutto perché erano molto basse e seconda cosa perché avevo già passato diverse volte questo momento per poi finire tutto male. Ma poi dopo una settimana e dopo ancora un’altra, si erano raddoppiate e triplicate ed ero incinta davvero. 🙂

Sono stata a riposo per quasi 9 mesi. Non perché avessi dei problemi particolari ma perché ero tanto stanca, un po’ per le cure che ho fatto (iniezioni e ovuli per aiutare l’embrione ad attecchire) e un po’ perché non sono proprio giovane. Ringrazio ancora adesso il mio ginecologo, un vecchio ginecologo di paese che né ha viste di tutti i colori, che mi ha dato integratori di ferro magnesio e vitamine.

Il mio bimbo era podalico, appoggiato al mio stomaco, e per questo non sono ingrassata tanto, solo otto kilogrammi. Per fortuna perché sono già in sovrappeso e avevo sempre una nausea perenne. Ho provato di tutto l’unico modo per stare meglio, e che consiglio, tisane con lo zenzero e proprio in caso grave biochetasi.

Sarà che ho sempre mangiato sano, biologico, km.0, ho eliminato caffè, thé, latticini, alcol, bibite, tutto quello che intossica il nostro corpo. E il mio bimbo ad ogni ecografia era perfetto. Cresceva come un orologio svizzero. Alla faccia di tutti quelli che mi avrebbero dato medicine per la circolazione, medicine per il cuore, controlli per tutto e di più. E io stavo benissimo.

E' UN MASCHIO

Ho fatto l’esame del dna sul sangue perché non sarei mai sopravvissuta ad un’amniocentesi dopo tre aborti. Sì è un po’ costoso ma intanto che si fa 30 si fa anche 31. E così ho saputo subito che era un maschietto. Ho pianto per diversi giorni. Sì perché volevamo una bimba, anche perché dalle ecografie non si vedeva mai niente e ci eravamo un po’ illusi.

Ma adesso che ho il mio campione sono una mamma molto felice.

Un altro esame importante che molte volte non si fa è il controllo della tiroide. Io ho scoperto che quasi al 100% è stata la causa delle mie gravidanze finite male. Sì perché come resto incinta sale a dismisura, io non soffro di tiroide ma questa situazione particolare la fa salire fino a 17. Il valore giusto per una gravidanza è tra i 2 e i 2,5.  Mi hanno fatto prendere un farmaco preventivo ed è andato tutto bene.

I controlli vanno fatti sempre. All’ultimo ho saltato 1 mese e mi sono ritrovata completamente a terra, con il ferro sotto terra e senza forze. Nel complesso il mio pancione cresceva e ad un certo punto a dismisura tant’è che abbiamo pensato fosse un po’ grosso, un “vitellino”.

PARTO NATURALE VS. CESAREO

Io sono sempre stata una fanatica del parto in acqua, del parto naturale addirittura in casa. E invece ho dovuto fare un cesareo molto pesante. Mi sono ritrovata a prendere pastiglie e farmaci ancora prima di rimanere incinta.

Il mio parto cesareo è stato programmato una settimana prima della scadenza che era all’incirca il giorno del mio compleanno. Mi sarebbe piaciuto molto farlo nascere il mio stesso giorno ma cadeva di domenica. Il mio bimbo è nato di mercoledì ed è una cuspide, cioè è nato nel giorno in cui si accavallano due segni zodiacali e ha preso da tutti e due.

Arrivata all’ospedale mi ha visitata l’ostetrica e la prima cosa che mi ha detto è stata che sono portata per fare figli, che avevo le contrazioni ed ero dilatata. Mi sarei messa a piangere. Né avrei fatti 3 o 4 di bambini se il Signore me li avesse mandati.

Io consiglio il parto naturale.

Continuo a pensarlo. Il bimbo decide lui quando vuole nascere. Decide lui quando affrontare la vita. Provate a mettervi nei suoi panni: sta nove mesi al calduccio, cullato dalla sua mamma, mangia e dorme. Poi un giorno tagliano il sacco che l’ha tenuto amorevolmente al sicuro e lo tirano fuori. E’ cieco, non si può muovere perché non conosce ancora il suo corpo, lo prendono per le gambe, lo buttano su un lettino di ospedale e in una vaschetta d’acqua.

Quando arriva tra le braccia della mamma, la intravede con il suoi occhi ancora chiusi e ci si aggrappa, la stringe più forte che può. Che brutta esperienza! Da lì capisce che la vita è tutta una lotta.

Ho fatto l’epidurale e durante il parto, con la mascherina e l’anestesista che mi teneva la testa ho pensato di morire. Sì perché è stato interminabile, non riuscivano a tirarlo fuori e ormai mi mancava l’aria. Me l’hanno fatto vedere tutto rosso dentro al lenzuolino verde dell’ospedale e l’hanno portato via.

Avrei voluto tenerlo sulla pancia, accarezzarlo, piangere, gioire e invece tutto questo non l’ho avuto. Stavo male e basta. Sono stata male per tutti i cinque giorni di ospedale e come sono arrivata a casa, la stessa notte, mi si è aperto il taglio. Pronto soccorso, visite, controlli, tutto per quindici giorni e più. E ringrazio sempre lo stesso ginecologo di paese, che alla fine né sa più di tutte le dottoresse aitanti dell’ospedale, perché senza il suo intervento mi avrebbero dovuto riaprire e ricucire. Alla faccia sempre che sono malfidata. Ho sempre ragione io….

Va bè comunque è andata, ma a causa dei medicinali che ho dovuto prendere non sono riuscita nemmeno ad allattare. E ci avrei tenuto tanto. Non è vero che fa lo stesso il biberon e che crescono lo stesso. Non è la stessa cosa dargli latte confezionato “finto” al posto del latte della mamma che si è formato in 9 mesi apposta per lui.

Fate tanti bambini se siete giovani. Non rimandate niente perché il dopo non c’è. I bimbi sono tutta la vita e diventare mamma è davvero la cosa più bella del mondo. Quando stringo tra le braccia il mio bimbo per consolarlo, per addormentarlo, per baciarlo o per fargli il solletico niente è così importante, lui è tutto il mondo. E se no cosa ti resta nella vita? Una moto? un cane? dei viaggi? Poi alla fine sei sempre solo. Un figlio è qualcuno da amare. E basta.

SuperMamma Cristina Brugliera

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