Una cosa che lascia stupiti chi viene a trovarci la prima volta a casa, è il nostro lettone a 4piazze; si, perché ormai da quasi otto anni pratichiamo il co-sleeping. Una parolona americana, che fa tanto “amore libero” ma che nasconde una realtà spesso celata di tante famiglie: dormire tutti nel lettone.
Sapeste quante ne ho sentite: “ma come fate?”, “non è salutare”, “i bambini sono viziati”, “è colpa vostra”, ecc. Bè sapete una cosa, da quando sono mamma, c’è una realtà dalla quale non posso prescindere: la serenità dei miei bimbi!
Se stanno bene loro, allora di rimando anche io e mio marito siamo tranquilli.
Il tutto ha avuto inizio quando la mia principessa Sole alla tenera età di 9 mesi e dopo nemmeno una notte di sonno regolare, ha ben pensato di attaccarsi alle sbarre del lettino, piangendo e sbattendo la testa pur di non rimanere da sola; da lì al lettone il passo è stato breve.
Ma volete mettere quelle dolci manine che si attaccavano alle mie labbra ogni ora per cercare consolazione e quel profumo di bimbo che ti fa dimenticare tutta la fatica. Bè oddio non che fosse tutto rose e fiori, bisogna mettere in conto un sacco di contro:
- piedi nella schiena,
- reflussi gastrici e fisiologici per colpa dell’influenza,
- per non parlare del periodo dello spannolinamento
- e l’intimità e il romanticismo che vengono sostituiti da
coccole e sveltine con salto sul divano.
Ricordi indelebili, che mi tengo nel cassetto per quando diventerò nonna e potrò vendicarmi. Gli anni passano, la creatura cresce e come tutte le cose si entra in una sorta di circolo vizioso dove...vuoi per la stanchezza, vuoi perché “tanto a diciotto anni mica resterà nel lettone” (detto dal pediatra) si va avanti tutti e tre nel lettone, fino a qui un normale letto a due piazze.
E poi???
E poi la svolta, quando pensavo di avere ormai un equilibrio collaudato, ecco che arriva il secondo cucciolo, un maschietto. Un batuffolo arrivato esattamente in 5 minuti (un parto record con dilatazione da 3 a 10 e pressione a 300, ma questa è un’altra storia!) che ha sovvertito il nostro mondo e soprattutto la nostra camera.
Vuoi che fosse un bimbo non “tattile” (definizione personale di bambini che hanno bisogno del contatto fisico, ma proprio fisico! Tenete conto che Elvis adora tirare le mie palpebre e anche lui una dormita di 8 ore filate non l’ha mai fatta fino ai 2 anni).
Panico in 4 in un lettone!!!!!! Quale altenativa?
Diciamo che io sono molto pratica e di fronte alla scelta di avere due belve irritate in casa con 12 ore di lavoro fuori, e quella di una famiglia serena, ho optato per la seconda senza neanche pensarci due volte.
L’ILLUMINAZIONE.
L’obiettivo finale è stato però quello di dormire almeno comodi o se non altro avere un minimo di spazio vitale e da qui la ricerca di un letto adatto. Ho cercato con i motori di ricerca tutte le possibili conbinazioni: letto 3 piazze, letto 4 piazze, letto king size, letto americano, letto grande, letto big size.Insomma avrei potuto fare concorrensa a Mastrota per materassi e letti, però nonostante qualche idea la cosa che mi ha frenato di più è stato il costo; diciamo che costa meno una vacanza alle Maldive in business class.
Ma nascosta nei cassettini della mia mente di mamma alternativa, eccola lì l’idea pronta a vedere la luce: un perfetto co-sleeping allargato.
Conclusione
La nostra camera è diventata una bellissima camera per gli ospiti, mentre la camera dei cuccioli è diventata la camera di famiglia dove il letto formato da un singolo + un matrimoniale + un singolo, sono uniti a formare un mega lettone. Il nostro piccolo angolo di pace, dove la sera ci buttiamo e ci raccontiamo storie, l’unico vero momento dove posso vivermi i miei cuccioli, lasciando almeno per qualche ora il mondo fuori.
La nostra (dico nostra perché in tutto questo io e mio marito siamo complici e sulla stessa lunghezza d’onda) è una scelta discutibile, magari non così “politically correct”, ma giusta almeno per NOI.
SuperMamma Alessia Torriani
