La rivoluzione e l’evoluzione della donna hanno creato tanti problemi alla nostra società.
All’improvviso quella che è stata per anni una mamma, una casalinga, una cuoca, una lavandaia, diventa una PERSONA che esprime le proprie idee, che si istruisce e cerca di diventare qualcuno, che sceglie chi sposare e soprattutto se sposarsi.
Ancora oggi non siamo pronti. Lo dimostra il bassissimo tasso di mamme lavoratrici; del resto lo stato non aiuta la famiglia, né economicamente, né con lavoro e scuola flessibile. Siamo ancora legate ai valori tradizionali e saremo sempre diverse, per fortuna, dalle altre mamme europee che con una freddezza spaventosa cacciano di casa i loro marmocchi al compimento del diciottesimo anno di età. Del resto torna ancora in ballo lo Stato quando si parla di figli perché non gli dà un futuro, non gli dà un lavoro e gli toglie la possibilità di farsi una famiglia. E restano con noi.
Da una parte restiamo legate ai nostri valori di famiglia mediterranea e dall’altra cerchiamo invano di correre dietro alle nostre colleghe inglesi, svedesi o americane.
L’uomo italiano? Salvo qualche caso veramente eccezionale è rimasto al 1967, prima della rivoluzione sessuale, e sta ancora domandandosi cosa cavolo succede e cosa stiamo facendo. Anzi la parola giusta è cosa vogliamo..!!! E’ ancora lì a chiedere il pranzetto della domenica come gli faceva la sua cara mamma, ad andare tutte le sante domeniche allo stadio, come faceva con papà e magari tutte le sere al bar con gli amici. Bè il problema è che a casa c’è una persona che dice “Ok allora mi aiuti a cucinare, ok allora io vado in palestra, ok io oggi faccio l’ape con le amiche”. Apriti o cielo!! Cosa fai tu?
Vi assicuro che, anche se state pensando “il mio non è così”, sotto sotto anche lui.. non lo dice ma lo pensa!
Non so forse le nuove generazioni sono diverse , ma a sentire la cronaca nera non sembra. Anzi, sono ancora più incattiviti e crudeli. Qualche anno fa è uscito un film con Jodie Foster, non so se lo ricordate. La storia di una donna che solo perché veste scollata e beve birra e provoca un uomo viene considerata disponibile e stuprata da tre persone. La realtà si è fusa con la fantasia. Vedi Napoli poco tempo fa, la ragazza stuprata in ascensore, e sono stati pure assolti. La nostra società è ben lontana dalla parità di genere, per modi di vivere, per modi di pensare, per la prepotenza e l’arroganza maschile. Siamo messi talmente male che hanno inventato il termine “femminicidio” proprio tutto italiano.
Gelosia, perché la donna si permette di uscire di casa, di fare le valigie, magari con i figli, e andare altrove, dove non deve litigare, non deve urlare, non deve aver paura ogni volta che si apre la porta di casa. E magari è talmente a terra, talmente stanca, talmente sfiduciata che ci riprova e ci riprova a credere nell’amore e trova un’altra persona. Ma lei è una proprietà, fa parte del pacchetto, non può permettersi di pensare, decidere senza un permesso. E così ci si permette di picchiarla, di buttarla giù dalle scale, di costringerla a fare sesso anche se ubriachi. E’ storia vera. E’ la storia di Sara. Per fortuna finita bene.
E poi c’è la persona peggiore che puoi incontrare. Quello malato d’amore, che ti riempie di regali, di attenzioni, di week end in costa azzurra, di ristoranti costosi e alla moda. Per farti sentire la sua principessa. Ti viene sempre a prendere al lavoro e la pausa pranzo è sempre con lui… Ma che carino, che uomo speciale, mi ama tantissimo!! E poi un giorno ti rendi conto che al centro dell’attenzione c’è lui non tu. Che ti porta in giro per mostrarti agli amici, che ti mostra come il più bell’oggetto che ha acquistato.
E quando cerchi di andartene ti riempie di insulti, di parolacce, ma anche di preghiere, di lacrime. Sono persone malate. Malate di amore, di abbandono, di mancanza di personalità, di mancanza di sé.
E’ successo a Cristina. C’è voluta tanta pazienza, tanto coraggio e soprattutto tanto amore per se stesse, ma si è rischiato tanto.
Supermamma Cristina Brugliera