Oggi finalmente dopo qualche anno torno nel mio Paese di origine, ma non è questo di cui voglio parlarvi, piuttosto di una scena che mi è successa e mi ha fatto riflettere parecchio.
Sono in aereo e noto un ragazzo un po’ estroso, con vestiti appariscenti e inizio a pensare: “Chissà chi pensa di essere, ma guarda com’è vestito, sicuramente sarà figlio di qualche camorrista…”. Al che sento dietro mia sorella di 7 anni che dice… “Oh mio Dio c’è Irama!!!”.
Io: “Ir… che?”.
Giulia: “Irama, quello che canta ‘La ragazza col cuore di latta’”.
Camilla (mia figlia 7 anni oggi anche lei): “Oh mamma ti prego chiedi se possiamo fare una foto?”.
Io nel frattempo ero sbiancata e soprattutto mi sentivo in colpa per i pensieri fatti poco prima. All’emozione delle bambine si è unita anche mia madre, che ha iniziato a raccontare al passeggero davanti che c’era Irama, spiegandogli che è un cantante famoso che aveva cantato a Sanremo, e continuava a lodarlo all’infinito.
Il passeggero le risponde: “Evidentemente deve fare ancora carriera dato che viaggia in seconda classe insieme ai poveri!”.
Ci ho messo 30 secondi prima di rispondere e mi è uscita questa frase: “Forse è soltanto umile”.
Mia madre mi ha chiesto nuovamente di andare a chiedere a Irama di fare una foto insieme alle bambine, e io ancora una volta, presa dai pregiudizi, ho risposto: “Figurati se accetta di fare una foto con loro!”.
Quindi non sono andata a chiedere e ho mandato lei. Lui ha risposto che una volta scesi dall’aereo avrebbe fatto la foto, facendomi commentare con un secco “vedi te l’avevo detto!”.
Atterriamo, le bimbe lo aspettano fuori euforiche, lui finalmente esce, prende il telefono si abbassa e fa un selfie insieme a loro, poi sorride e gentilmente si allontanata salutando.
Ecco questa per me è stata una lezione importante perché molto spesso tendiamo a giudicare, partiamo da pregiudizi ci limitiamo alle apparenze, e succede spesso, pensiamo sempre di essere migliori degli altri e cerchiamo ogni minimo difetto per rinforzare il nostro ego.
GIUDICHIAMO.
Giudichiamo chi non è vestito bene, chi non ha la macchina nuova, chi ha la casa in disordine, chi ha i capelli in disordine, chi rimprovera il proprio figlio, chi alza la voce con il marito, chi non ha un lavoro e anche chi lavora troppo, giudichiamo chi è ingrassato, chi è dimagrito troppo, chi va spesso in palestra, chi esce con le amiche, chi non esce proprio, chi spende troppo e chi spende troppo poco, giudichiamo chi non prende la patente, chi abita ancora con i genitori, chi si è separato e spesso cerchiamo un colpevole nel rapporto cercando di vittimizzare l’altra parte, giudichiamo chi studia troppo e chi non ha proprio studiato, giudichiamo chi viaggia spesso, chi non lo fa mai, chi ha troppi figli e chi non ne ha!!!
Potrei andare avanti all’infinito...
Ma vi siete mai messi a pensare chi siamo noi per esprimere giudizi su altre persone? Chi mi dava il diritto di pensare male su questo ragazzo, che prima al bar era stato gentile con la commessa, al check-in ha fatto una fila infinita insieme a tutti gli altri passeggeri e se era vestito così è perché lui era a suo agio così, io sono sempre in giro in tuta ma non per questo sono sportiva. Dunque stasera ho rielaborato un mio pensiero: quello di vivere e lasciar vivere che vivo mille volte meglio, essere empatica con gli altri ed evitare di dare pregiudizi prima di conoscere le persone.
Ognuno di noi sta combattendo una battaglia di cui non siamo a conoscenza, cerchiamo di essere gentili con chi possiamo, a volte basta una parola un sorriso un piccolo pensiero a rendere felici gli altri. 🙂
Supermamma Stefany Castro